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CAPOLAVORO: Mark Hollis (1998)

12 novembre 2009

Quando ci si trova difronte a qualcosa di così definitivo dal punto di vista musicale e spirituale è difficile non restare abbacinati. Un disco complesso che porta alle esteme conseguenze il lavoro iniziato col gruppo verso quello che i critici hanno chiamato SLOW CORE. In vero un’opera che ci parla ancora oggi. Da un lato il declino di una musica che Eddie Newton dei CLOCK DVA definì “morta” e che Mark Hollis ha tentato di ridefinire non si camprende ancora con quali risultati: o troppo avanzati o troppo datati. O forse è solo un disco senza tempo.

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