Archive for the ‘Musica’ Category

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CAPOLAVORO: Mark Hollis (1998)

12 novembre 2009

Quando ci si trova difronte a qualcosa di così definitivo dal punto di vista musicale e spirituale è difficile non restare abbacinati. Un disco complesso che porta alle esteme conseguenze il lavoro iniziato col gruppo verso quello che i critici hanno chiamato SLOW CORE. In vero un’opera che ci parla ancora oggi. Da un lato il declino di una musica che Eddie Newton dei CLOCK DVA definì “morta” e che Mark Hollis ha tentato di ridefinire non si camprende ancora con quali risultati: o troppo avanzati o troppo datati. O forse è solo un disco senza tempo.

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CAPOLAVORI Moda – Ombre (1986)

14 agosto 2009
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TRE VOLTE LACRIME Album Version

14 agosto 2009
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SIBERIA

14 agosto 2009
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EROI NEL VENTO

14 agosto 2009
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I CAPOLAVORI Litfiba – El Diablo (1990)

14 agosto 2009

EL DIABLO dei Litfiba è davvero un capolavoro della New Wawe d’antan. Negli anni ottanta sarebbe stato un assoluto astro infuocato del genere rock. Un disco solidissimo con testi convincenti e penetranti. Piero Pelù è un maestro della voce e qui è al massimo della forma. La titletrack è una canzone pregna di ironia caustica. Il testo ricorda quelli dei grandissimi JACULA ma, pur essendo un inno al demonio è molto ironico. La canzone PROIBITO è come una ruggerata dei tempi CHAMPAGNE MOLOTOV, un bellissimo inno in stile punk italiano che è poi il portabandiera del vecchio adagio: “proibito proibire”. “Il paradiso è un’astuta bugia” è stato uno slogan negli anni Novanta.
> L’opener è un vero e proprio inno generazionale, la famosissima > title-track. Aperta da un urlo-rutto e le parole “Olbaid Le” (El > diablo al contrario), la canzone non è di per sé molto potente ma il > testo (un’accusa contro tutti gli stereotipi del rock) e > l’interpretazione di Piero la rendono una indimenticabile pietra > miliare. Segue il trip-hop latino di “Proibito”, non eccelsa in > questa versione, in cui si ironizza contro le droghe (“Mi sento > tradito se ti spari le pere, e non esisti più”). La traccia numero 3 > è la stupenda “Il Volo” dedicata a Ringo De Palma, morto pochi mesi > prima; il testo è bellissimo perché il dolore è solo immaginabile > (“Baby, zelig in evidenza, potevi avere il mondo, ma l’hai > lasciato”) e la musica è piena di pathos. Segue il trascurabile > country-rock di “Siamo Umani”, in cui si salva solo l’incendiario > finale e il cui testo parla con tante allusioni della storia del > gruppo fino ad allora. Si arriva così a metà album e a “Woda-Woda” > con una grande interpretazione di tutto il gruppo e un testo che > parla di chi fa beneficenza solo per avere la coscienza pulita. > “Ragazzo” al contrario è un mezzo passo falso, troppo statica e > priva di guizzi, soprattutto nella parte centrale. Se si teme un > calo arriva la rockettarissima “Gioconda” a movimentare le acque, > niente da dire, il paradigma di quello che i Litfiba faranno in > avanti. Il testo ironizza sul matrimonio (“Ma la speranza è l’ultima > a morire, chi visse sperando morì non si può dire, il cuore no no > non te lo do, l’anello no no scordatelo) e un gran numero di assoli > rendono questa canzone un gioiello. Chiude “Resisti” con buoni > spunti che verranno messi in luce in seguito (è suonata anche dagli > attuali Litfiba) ma che qui è abbastanza goffa. DALLA RECENSIONE DI > STARGRAZER su DeBaser

IL VOLO è una canzone in perfetto stile new romantic ma non si tratta di waste of space stile ADAM AND THE ANTS.
SIAMO UMANI è una traccia interessante, un collage di emozioni e stimoli che cercano di capire e descrivere il vizio di esser uomini. Il vizio di vivere che ci spinge a spodestare l’altrui (razze e linguaggi, culture che cadono) tutto questo detto con un linguaggio quasi dada e ribelle agli schemi di una società che ci vorrebbe imbrigliati.

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La musica per i Litfiba è uno strumento da migliorare, un attrezzo. Rispetto al grandissimo grido lanciato attraverso DESAPARECIDO e poi, a a seguire, l’elitario e molto più dark wawe 17 RE, questo disco vuole arrivare alle masse de è muic for the masses nel senso più puro. Se si ascolta lo stuprendo GIOCONDA si comprende come il gruppo sia nella piena maturità e sappia regalare atmosfere dense di leggerezza e rock in infratesto. Alcune cose sono infelici ma certo i GRATEFUL DEAD in versione disco lo sono stati altrettanto: questo disco (EL DIABLO) è un capolavoro del declino, un gradino prima della caduta. Quando di un gruppo new wawe si dice: otto pezzi tutti gradevoli si comprende anche che la magia sta sfumando ma il disco è ancora perfetto. Le parole di RESISTI altro non fanno che opporsi all’ineluttabile conclusione

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Federico Fiumani

12 agosto 2009

Una delusione giovani! Questo DONNE MIE che ho trovato di recente è una delusione: attenzione non è un brutto disco ma dal frontman dei DIAFRAMMA ci si sarebbe aspettato un disco lacerato di nero imparanoiato ed esistenziale, invece, ecco un disco d’autore, quasi acustico sulla sua vita con donne dai nomi diversi colla struttura canzone e con testi sentimentaloidi appena un poco pessimisti ma che non hanno nulla a che fare con la ferocia a cui eravamo abituati. Un lato più tenero che è, al fine, emerso. Da ascoltare se non si conoscono i trascorsi del suo autore ma da evitare se ci si aspetta di ritrovare quelli che furono i JOY DIVISION italiani.

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BAGLIONI, Half Wit

12 agosto 2009

Nell’album OLTRE c’è una canzone bellissima, quasi battisto-panelliana: DOV’è DOV’è. Un testo incredibile! Per un Claudio Baglioni assolutamente rinato a sé… non è vero che canta i buoni sentimenti, almeno non più, dopo il bellissimo esperimento di IO SONO QUI. Il disco OLTRE è un doppio CD, LP… di largo respiro che balza via e non lascia tracce di sé. chi scrive non ha amato Baglioni ma in questa pagina si cerca di essere il più possibile slegati dai generi e se Claudio ha fatto “del buono” riconosciamolo… eppoi nessuno ha la sua voce quando canta le cose che escono dal cervello e non dal cuore.

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Scomparsi

11 agosto 2009

DESAPARECIDO (1985) Litfiba, Ira Recods (GCD)Ho finalmente ascoltato per intero un disco dei fiorentini LITFIBA. Ho letto su ONDAROCK che il loro primo disco DESAPARECIDO è da considerare, almeno per loro, come una pietra miliare del rock nostrano. Al fine devo dire che non è male. Ma cosa dire sia una pietra miliare? A mio modo di vedere è molto più rappresentativo SIBERIA dei DIAFRAMMA. Comunque come dischi meritano ambedue un ascolto. Io certo amo le cose più nere, quindi amo molto più SIBERIA ma detto questo sono tutti e due ottimi lavori